“Mai più spose bambine” – Amnesty International

“Mai più spose bambine” – Amnesty International

Nel 2015, in occasione della campagna di comunicazione e di raccolta fondi con numero solidale “Mai più spose bambine”, l’Ufficio Stampa di Aragorn, in sinergia con Amnesty International, ha lavorato per dare la massima visibilità alla campagna stessa e ai progetti dell’organizzazione per difendere e proteggere le bambine dai matrimoni forzati e da altre forme di violenza.

Nella fase preventiva l’Ufficio Stampa si è occupato di raccogliere tutti i materiali utili alla diffusione della campagna (dati, storie, fotografie, ecc.) e ha quindi redatto il comunicato stampa di lancio, veicolandolo, nei tempi opportuni, ai diversi media con proposte mirate. L’attività si è rivolta a testate di diffusione sia nazionale che locale: agenzie di stampa, settimanali, siti e portali web, testate di comunicazione, emittenti radiofoniche, tv, con cui ha realizzato interviste di approfondimento, servizi, fotogallery, ecc.
L’Ufficio Stampa ha poi curato il follow up e la reportistica, realizzando la rassegna stampa finale.

Cliente: Amnesty International

Data: 18 ottobre – 1 novembre 2015

Obiettivi:

  • sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dei matrimoni precoci e forzati
  • raccogliere fondi per sostenere l’impegno di Amnesty International nel far sì che le bambine non subiscano decisioni riguardanti il loro corpo che siano causa di violazioni dei diritti umani e vivano la propria vita senza interferenze da parte di altri


Risultati
La campagna ha avuto buona visibilità sulle testate settimanali generaliste di tiratura nazionale come: D La Repubblica delle donne, Famiglia Cristiana, Panorama, Sette, Starbene, il Venerdì di Repubblica e sugli inserti locali TuttoMilano e ViviMilano dei due principali quotidiani nazionali, la Repubblica e Corriere della sera.
La notizia del flash mob, con cui Amnesty International ha inscenato a Roma al Pantheon un matrimonio forzato, ha prodotto, grazie al lavoro condotto con l’organizzazione, notevoli risultati, consentendo di raggiungere anche i principali quotidiani (es. Avvenire, l’Unità) agenzie (Adnkronos, Ansa, Askanews) generalmente poco interessati alle campagne con numero solidale.
Altrettanto significativo è lo spazio che la campagna ha ottenuto sul web lungo tutto il periodo, con oltre 110 testate online contenenti la notizia, interviste, fotogallery e video (ilfattoquotidiano.it, lastampa.it, repubblica.it, sociale.corriere.it, vanityfair.it).