Più vicini alle persone affette da Alzheimer

Più vicini alle persone affette da Alzheimer

Il 13 settembre a Milano convegno promosso dalla Federazione Alzheimer Italia

“RICORDATI DI ME. Dalla Ricerca medico scientifica alle Comunità amiche delle persone con demenza” è il titolo del convegno, a ingresso libero e gratuito, organizzato a Milano a Palazzo Reale, Sala Conferenze (Piazza Duomo 14, 3° piano) martedì 13 settembre, dalle 9 alle 13, dalla Federazione Alzheimer Italia in occasione della XXIII Giornata Mondiale Alzheimer.

Accanto agli sviluppi delle ultime ricerche medico scientifiche, tema centrale del convegno sarà il primo progetto in Italia di Dementia Friendly Community, avviato ad Abbiategrasso dalla Federazione Alzheimer in collaborazione con la Fondazione di Ricerca Golgi Cenci, l’ASP Golgi Redaelli, l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, l’ASST Ovest Milanese e il Comune stesso.

La Federazione ha individuato in questa città alle porte di Milano il luogo ideale per organizzare la prima Comunità amica delle persone con demenza, formata da cittadini consapevoli che sappiano come rapportarsi al malato per farlo sentire a proprio agio nella sua comunità.

Interverranno medici ed esperti noti a livello internazionale, tra i quali Philip Scheltens, professore di neurologia e direttore del Centro Alzheimer – VU University Medical Center di Amsterdam; Antonio Guaita, geriatra, direttore della Fondazione Golgi Cenci; Claudio Mariani, ordinario di Neurologia all’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Unità di Neurologia dell’Ospedale Sacco di Milano; Marco Trabucchi, ordinario di Neuropsicofarmacologia all’Università Tor Vergata di Roma, direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia e presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria.

Il convegno sarà poi l’occasione per presentare il nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer, che illustra lo stato dell’arte dell’Alzheimer nel mondo, e per premiare i cinque giornalisti vincitori del Premio “Alzheimer: informare per conoscere”.