Emergenza sanitaria e Terzo Settore: ecco come ripensare la raccolta fondi.

Emergenza sanitaria e Terzo Settore: ecco come ripensare la raccolta fondi.

Il non profit rimane protagonista anche in questo momento di emergenza: non perda l’occasione di raccontarsi e raccogliere risorse.

Non solo istituzioni sanitarie e centri di ricerca: sono centinaia gli enti non profit impegnati nella gestione dell’emergenza COVID-19. In questo momento storico, infatti, tutte le realtà che da sempre si occupano dei più fragili – malati, disabili, bambini e ragazzi in difficoltà, senzatetto, ecc. – sono chiamate a uno sforzo ancora più grande per continuare a portare avanti il loro lavoro. 

Questo sforzo, insieme al bisogno di risorse che porta con sé, deve essere raccontato. Nell’ambito del sociale non bisogna lasciare in secondo piano la comunicazione, ma cogliere anzi l’occasione per far conoscere ai cittadini quello che viene realizzato nel nostro Paese in difesa dei più vulnerabili ogni giorno e non solo nell’emergenza.

Qualcuno lo sta facendo. Fondazione Progetto Arca, per esempio, ha lanciato la campagna “Emergenza Corona Virus. Proteggiamoli” per fornire agli operatori il materiale necessario per continuare a fare in tutta sicurezza quello che da sempre fanno: assistere le persone senza dimora. Attraverso la propria pagina Facebook e l’attività di ufficio stampa, Opera San Francesco per i Poveri sta invece raccontando cosa significhi non fermare l’aiuto ai più bisognosi neanche in un momento di emergenza sanitaria. 

Ancora molto rimane però da fare.

A eccezione di alcune iniziative, come per esempio la campagna lanciata da Chiara Ferragni e Fedez a favore dell’Ospedale San Raffaele, quella di LILT Milano per l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Istituto dei Tumori di Milano o -ancora- di CESVI per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in pochi si stanno attivando con richieste di sostegno, riguardanti sia le attività direttamente legate all’emergenza sia quelle che non lo sono ma continuano come sempre ad aver bisogno di risorse.

Per questo noi di Aragorn, dal nostro osservatorio privilegiato sul mondo del non profit, abbiamo steso un decalogo per aiutare noi e le organizzazioni a cominciare a ripensarsi.

  1. Analizza la tua comunicazione e la tua raccolta fondi in relazione all’emergenza: chiediti quali saranno gli impatti sul tuo operato e quali opportunità potrebbero invece derivarne.
  2. Rivedi progetti e iniziative alla luce di questa analisi: alcuni andranno fermati, altri modificati, qualcosa di nuovo andrà messo in campo.
  3. Ridistribuisci le risorse economiche in base alla nuova strutturazione delle attività.
  4. Pianifica gli interventi dando la precedenza al breve periodo, ma non dimenticarti del lungo: non sappiamo quando questa crisi finirà né quali saranno le ripercussioni per tutti noi. Nell’emergenza bisogna essere rapidi ma anche lungimiranti.
  5. I canali digital sono ora il miglior strumento di comunicazione e raccolta fondi: approfittane per attrezzarti in questo senso o per investire di più.
  6. Non dimenticare comunque le altre modalità di raccolta: anche se le attività face to face sono ferme e le persone si recheranno meno in posta per donare, ci sono molti altri mezzi che si possono attivare. 
  7. Costruisci una narrazione che parta dalle tue attività e dai tuoi beneficiari in questo momento di crisi.
  8. Proponi ai media un racconto della situazione dal tuo punto di vista: anche se non operi direttamente per contenerla, anche tu fai la tua parte nell’emergenza e puoi quindi trovare spazio sulla stampa.
  9. Integra sempre le opportunità di comunicazione che riuscirai a ottenere con delle azioni di raccolta. Non aver paura di chiedere fondi: per chi non si occupa direttamente della gestione dell’epidemia è difficile, ma rinunciare a farlo è un rischio ancora più grande.  
  10. Non fermarti adesso! Ragiona a 360° su quelle che possono essere le attività alternative di fundraising e inventa un modo nuovo di comunicare: ti sarà utile anche in futuro. 

Nei nostri 25 anni di storia, noi di Aragorn abbiamo imparato a reinventarci, per continuare a esistere in un mondo che cambia in continuazione e in un settore, quello del non profit, che evolve rapidamente. Per questo siamo consapevoli dello sforzo che ripensarsi richiede, ma altrettanto consapevoli dei risultati a cui può portare.

Questo momento storico ci offre una lente di ingrandimento che, se da un lato deforma, dall’altro ci offre la possibilità di vedere quello che prima rimaneva nascosto ai nostri occhi. Rappresenta un’opportunità per riflettere su quello che si è fatto e su quello che si sarebbe voluto realizzare; per capire cosa si può modificare per poter non solo superare, ma anche approfittare di questo momento di emergenza per coinvolgere più persone nel sostegno della propria organizzazione.

Aragorn continuerà a mettere a disposizione il proprio staff per ragionare insieme e trovare soluzioni concrete che possano permetterci di raggiungere questo obiettivo.